Vendere intimo usato è un’attività poco comune, non c’è dubbio su questo. Ciononostante, può diventare un lavoro “vero”, che ti paghi affitto e vizi vari? Come al solito, dipende da come affronti la cosa: si tratta pur sempre di un’attività imprenditoriale.

Perché sì, l’errore che molti fanno sta proprio qui: pensare che vendere intimo usato sia una cosa da poco, che ti farà fare soldi facili con zero fatica. Ebbene no, non è così. Come tutti i lavori, anche questo richiede un minimo di sforzo e di spirito imprenditoriale, anche se può essere molto più divertente del classico lavoro d’ufficio.

E molto più remunerativo.

Chi è il cliente tipo dell’intimo usato

Si può fare un ritratto universale dell’amante dell’intimo usato? Ovviamente no: all’interno della categoria troviamo donne e uomini (anche se gli uomini sono molti di più), imprenditori di successo e semplici operai, vergini e latin lover, sportivi e sollevatori di forchetta… Insomma, c’è tutto un mondo, là fuori.

Nonostante le differenze, tutte queste persone condividono un fetish per l’intimo usato. Molti di loro usano gli indumenti usati per masturbarsi, annusandoli mentre lo fanno o addirittura indossandoli. Ecco perché preferiscono intimo usato che sia ancora odoroso, piuttosto che l’intimo usato pulito.

C’è anche chi tratta l’intimo come una sorta di cimelio delle proprie avventure sessuali. È una categoria di persone che non ci interessa in questo articolo, però.

Individua la tua nicchia

Come visto nell’articolo dedicato a come diventare una camgirl, trovare la propria nicchia è la chiave per fare davvero i soldi. Cercare di parlare a tutti, infatti, significa non parlare a nessuno e andare un po’ a fortuna.

Per individuare la tua nicchia, la cosa migliore è partire da te stessa e da quello che ti piace. Trova qualcosa che ti caratterizza e che può rendere la tua biancheria unica: magari sei una persona sportiva, che può arricchire le proprie mutandine con un piacevole aroma di sudore; magari sei un’amante dell’intimo vintage, che ama fare “cosacce” indossando mutandine da brava ragazza.

Ci sono tante possibili strade: cerca quella che si adatta meglio a te e seguila, esprimendola ovviamente nell’intimo che vendi.

Quale tipo di intimo puoi vendere

Puoi vendere qualsiasi tipo di intimo usato, con la giusta dose di marketing dietro: grazie a internet e alla globalizzazione, c’è mercato praticamente per tutto. Di conseguenza, puoi sbizzarrirti anche con il tipo di intimo da vendere. Vediamo le soluzioni più comuni per ogni categoria.

Mutandine

Vendere le proprie mutandine usate è la prima cosa che viene in mente, quando si parla di vendere intimo usato. In Giappone esistono addirittura distributori automatici di mutandine usate, tanta è la richiesta per prodotti del genere. Quanto ai siti dedicati, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Lo stile delle mutandine dipende da come ti presenti e dalla nicchia cui ti rivolgi: si va dalle mutandine da educanda fino a quelle da porcella navigata. Al di là dello stile, però, ecco quali sono le richieste più comuni a tema mutandine usate.

  1. Sporche. Di cosa dipende dal cliente. Le mutandine ancora macchiate di fluidi vaginali sono sicuramente le più apprezzate, ma c’è mercato anche per le mutandine sporche di cacca o di pipì. Perfino le mutandine rovinate dalle perdite mestruali possono trovare mercato.
  2. Indossate per più giorni. Se ti lavi tutti i giorni e hai dei genitali sani, le mutandine usate solo un giorno tendono ad avere un odore abbastanza tenue. Per questa ragione, molti uomini preferiscono le mutandine indossate per più giorni di fila, con un aroma più intenso.
  3. Usate in situazioni specifiche. Sopra accennavo alla possibilità di vendere intimo usato in palestra o per andare a correre, per aggiungere un piacevole tocco salato al bouquet. Gli amanti delle mutandine usate apprezzano anche quelle usate per masturbarsi o per fare sesso, magari ancora sporche di sperma.

Calze e affini

I feticisti del piede e delle calze sono tra i maggiori acquirenti di intimo usato online. Proprio come per le mutandine, esiste un enorme mercato per calze di tutti i tipi: collant, calzini, parigine… C’è spazio praticamente per tutto.

Quando si parla di calze usate, l’odore acquista ancora più importanza: molti feticisti di piedi e calze amano anche l’odore dei piedi, che quindi dev’essere presente e sufficientemente intenso. Proprio per questa ragione, ti consiglio di indossare le calze per più giorni di fila, finché non acquisiscono l’aroma desiderato.

Reggiseni

Quando si parla di vendere intimo usato, i reggiseni sono forse l’ultima cosa che viene in mente. In effetti, gli estimatori di questo tipo di intimo sono molti meno rispetto agli amanti delle mutandine e delle calze. Come per tutte le cose, però, c’è mercato anche per questo.

Dato che i reggiseni assorbono molto meno gli odori, ti consiglio di vendere quelli usati mentre fai ginnastica o durante il sesso. Questi ultimi possono essere accompagnati da macchie di sperma, che alcuni uomini gradiscono.

Quanto si guadagna

Le persone spendono non tanto in base al valore effettivo delle cose, quanto in base al valore percepito. Pensa alla tua esperienza in primis: c’è sicuramente qualcosa che potresti avere a un prezzo inferiore ma per il quale, per un motivo o per l’altro, decidi di spendere qualcosa in più. Magari sono gli ombretti di un brand che ti piace, oppure dell’attrezzatura sportiva di alta qualità.

Sulla carta, un paio di mutande usate vale molto poco.

In media, un pezzo di intimo usato costa 10-30 euro, in base al materiale di partenza. Non molto. Se non hai voglia di lavorare sulla promozione e sul tuo brand, difficilmente potrai mirare più in alto; se cerchi semplicemente un modo per arrotondare, va bene così.

Se però vuoi guadagnare di più, il tuo obiettivo è alzare il più possibile il valore percepito del tuo intimo. Solo così le persone siano disposte a pagarle decine centinaia! – di euro. Impossibile, dici? Assolutamente no: è tutta questione di brand.

Dove vendere il tuo intimo

Esistono moltissimi siti, italiani e non, dedicati alla vendita di intimo usato. Il loro punto di forza è sicuramente la semplicità: ti basta iscriverti per avere uno spazio tutto tuo, nel quale iniziare a vendere fin da subito. Inoltre, gli utenti sono tutti a target e quindi tutti possibili acquirenti.

Il problema di siti del genere è che ti mettono gomito a gomito con la concorrenza; spesso non lasciano nemmeno granché spazio di manovra per farti notare. Se il tuo obiettivo è differenziarti da tutte le altre, fidelizzare i clienti, potrebbero non essere il posto giusto.

Se le ragazze intorno a te vendono le loro mutandine a 30 euro, diventa molto più difficile convincere qualcuno a pagare le tue mutandine 100 o 200 euro.

Per questa ragione, ti consiglio i siti in questione per iniziare o per guadagnare qualcosina senza troppa fatica; al più, possono fungere da pagina “shop” da linkare in altri canali. Coloro che guadagnano davvero tanto, però, hanno un personal brand fondato su OnlyFans e siti simili e sui social che consentono la pubblicazione di contenuti un po’ hot.

Come imballarlo

Infila subito le mutandine o le calze dentro una busta di plastica e sigillala nel modo migliore possibile. L’ideale sarebbe usare una macchina sigillante a caldo per buste: le trovi per meno di 30 euro su Amazon.

Una volta che ti assicurata che l’odore non scappi, metti tutto in una busta per spedizioni; se concordato, aggiungi foto o altri regalini. Spedisci usando una modalità prioritaria, affinché l’odore non vada perso ed eventuali fluidi rimangano freschi.

È legale?

Se l’intimo usato è tuo e sei maggiorenne, è assolutamente legale venderlo. L’unico possibile problema potrebbe essere di tipo fiscale.

Finché la tua attività è occasionale, non hai nulla di cui preoccuparti. Se però diventa una professione vera e propria, con tanto di promozione e di strategie di marketing, potrebbe essere necessaria una partita iva.

Parlane con un commercialista. Mi raccomando, scegline uno abbastanza aperto.

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